Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/158: differenze tra le versioni

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si pensò così adornare l’immagine dell’animale, che, siccome simbolo della forza che rende produttiva la terra, raffigurava quasi la {{greco}} τύχη πόλεως, la prosperità sibarita. Il nostro didramma ed altre due monete di Sibari<ref>{{Sc|L. Sambon}}, Recherches, ecc. tav. XIX, N.° 1. Id. pag. 293, N.° 4.</ref> esprimono, a parer nostro, una idea medesima. La prima di queste ha per tutta epigrafe il vanto {{nowrap|'''N[[File:Greek Sigma Z-shaped.svg|12px]]KA'''}}; l’altra, col ramo d’alloro, simboleggia eziandio la vittoria, il trionfo. Ora è così naturale ripetere un nome, o come augurio in una lotta aspramente combattuta o come felicitazione di vittoria riportata, che ne pare verisimile fosse la nostra moneta coniata ne’ tripudii di un trionfo, e che Metaponto, partecipe della lotta, esprimesse a quella stessa maniera il suo gaudio, in pari tempo affermando la sua confederazione con Sibari. Questo è almeno certo, che tale simiglianza di un tipo affatto inusitato è prova d'un intimo rapporto fra le due monete, il quale, del resto, trova ampia conferma nelle relazioni ch’ebbero nel VI secolo a. C. le città che le coniarono.
si pensò così adornare l’immagine dell’animale, che, siccome simbolo della forza che rende produttiva la terra, raffigurava quasi la {{greco}} τύχη πόλεως, la prosperità sibarita. Il nostro didramma ed altre due monete di Sibari<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Louis Sambon|L. Sambon}}}}, Recherches, ecc. tav. XIX, N.° 1. Id. pag. 293, N.° 4.</ref> esprimono, a parer nostro, una idea medesima. La prima di queste ha per tutta epigrafe il vanto {{nowrap|'''N[[File:Greek Sigma Z-shaped.svg|12px]]KA'''}}; l’altra, col ramo d’alloro, simboleggia eziandio la vittoria, il trionfo. Ora è così naturale ripetere un nome, o come augurio in una lotta aspramente combattuta o come felicitazione di vittoria riportata, che ne pare verisimile fosse la nostra moneta coniata ne’ tripudii di un trionfo, e che Metaponto, partecipe della lotta, esprimesse a quella stessa maniera il suo gaudio, in pari tempo affermando la sua confederazione con Sibari. Questo è almeno certo, che tale simiglianza di un tipo affatto inusitato è prova d'un intimo rapporto fra le due monete, il quale, del resto, trova ampia conferma nelle relazioni ch’ebbero nel VI secolo a. C. le città che le coniarono.


Di confederazione Sibarita ho anzi veduto, non ha guari, un bellissimo ed anche strano esempio su moneta posseduta dal sig. Evans<ref>Cfr. {{Sc|{{AutoreCitato|Raffaele Garrucci|Garrucci}}}}, tav. CIX, N.° 1.</ref>. In essa è uno scambio di tipi e leggende; il '''MV''' fiancheggia il tripode crotonese, il {{nowrap|'''Ο[[File:EtruscanR-01.svg|10px]]Ϙ'''}} è sottoposto al bove retrospiciente di Sibari. Non si poteva più efficacemente esprimere il sincero accordo delle due città, se non accennando, cosi, come la fusione amorevole de’ due popoli, la cui gloria comune assicuravano le armi concordi.
Di confederazione Sibarita ho anzi veduto, non ha guari, un bellissimo ed anche strano esempio su moneta posseduta dal sig. Evans<ref>Cfr. {{Sc|{{AutoreCitato|Raffaele Garrucci|Garrucci}}}}, tav. CIX, N.° 1.</ref>. In essa è uno scambio di tipi e leggende; il '''MV''' fiancheggia il tripode crotonese, il {{nowrap|'''Ο[[File:EtruscanR-01.svg|10px]]Ϙ'''}} è sottoposto al bove retrospiciente di Sibari. Non si poteva più efficacemente esprimere il sincero accordo delle due città, se non accennando, cosi, come la fusione amorevole de’ due popoli, la cui gloria comune assicuravano le armi concordi.