Pagina:Arabella.djvu/306: differenze tra le versioni
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chiamasse gente e la facesse inseguire. Perchè l’aveva battuta? Oh se avesse potuto risvegliarsi da questo brutto sogno! |
chiamasse gente e la facesse inseguire. Perchè l’aveva battuta? Oh se avesse potuto risvegliarsi da questo brutto sogno! |
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Per le vie di San Sisto, dei Morigi, di Brisa, vecchie strade che si contorcono sulla pianta del vecchio Milano, si trovò in un piazzaletto più largo, confluente di cinque o sei strade maggiori, tra più spesse botteghe, in un luogo ignoto dove la vista di un orologio elettrico la richiamò al senso del tempo e delle cose di quaggiù. |
Per le vie di San Sisto, dei Morigi, di Brisa, vecchie strade che si contorcono sulla pianta del vecchio Milano, si trovò in un piazzaletto più largo, confluente di cinque o sei strade maggiori, tra più spesse botteghe, in un luogo ignoto, dove la vista di un orologio elettrico la richiamò al senso del tempo e delle cose di quaggiù. |
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Ove andava? per di là la strada menava nelle vasta oscurità di piazza Castello. |
Ove andava? per di là la strada menava nelle vasta oscurità di piazza Castello. |
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Al primo scroscio traversò correndo il largo del crocicchio e corse a raggiungere la casa dall’altra parte, cercando rifugio sotto la gronda, dove l’acqua batteva meno sviata dal vento, rasentò un gran caffè pieno di ufficiali; e qui la colse un senso di raccapriccio, di scoraggiamento, di una paura grande, che somigliava ai terrori della morte. Che cosa aveva fatto? dove andare? |
Al primo scroscio traversò correndo il largo del crocicchio e corse a raggiungere la casa dall’altra parte, cercando rifugio sotto la gronda, dove l’acqua batteva meno sviata dal vento, rasentò un gran caffè pieno di ufficiali; e qui la colse un senso di raccapriccio, di scoraggiamento, di una paura grande, che somigliava ai terrori della morte. Che cosa aveva fatto? dove andare? |
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Dio volle che dalla piazza Castello venisse a gran corsa una vettura. Alzò il braccio, agitò il guanto che stringeva ancora come l’impugnatura d’una spada e la carrozza (mandata dal suo angelo custode) venne ad arrestarsi davanti. Pronunciò il nome di una via con un numero e vi si rifugiò. Il cavallo spronato |
Dio volle che dalla piazza Castello venisse a gran corsa una vettura. Alzò il braccio, agitò il guanto che stringeva ancora come l’impugnatura d’una spada e la carrozza (mandata dal suo angelo custode) venne ad arrestarsi davanti. Pronunciò il nome di una via con un numero e vi si rifugiò. Il cavallo spronato<span class="SAL">306,4,Adriana</span> |