Pagina:Arabella.djvu/408: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
Edit via bot chiesto da Luigi
Luigi62 (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
non avrebbe potuto usare un maggior riguardo. Essa aveva bisogno di riposo e di quiete? dunque non si doveva nè strillare, nè far rumore, nè cicalare sotto la sua finestra. Mandò lontano le oche e le galline e per alcuni giorni fece condurre le bestie a un’altra stalla. Intanto egli stesso colla scopa in mano eccitava gli uomini a far netto, raccontando a tutti quel che Arabella veniva a ereditare dal defunto signor Tognino.
non avrebbe potuto usare un maggior riguardo. Essa aveva bisogno di riposo e di quiete? dunque non si doveva nè strillare, nè far rumore, nè cicalare sotto la sua finestra. Mandò lontano le oche e le galline e per alcuni giorni fece condurre le bestie a un’altra stalla. Intanto egli stesso colla scopa in mano eccitava gli uomini a far netto, raccontando a tutti quel che Arabella veniva a ereditare dal defunto signor Tognino. — Se ho un piacere e una soddisfazione a questo mondo — soggiungeva, indicando le gelosie verdi della finestra — è che io le ho voluto bene anche prima, quand’era una bambina alta così, quando di suo non aveva che il vestito e un paio di scarpe stracciate. È giusta la legge che bene fa bene; ma il Signore m’è testimonio che, se mi fosse tornata in casa logora e senza scarpe, io non le avrei voluto meno bene.

—Se ho un piacere e una soddisfazione a questo mondo— soggiungeva, indicando le gelosie verdi della finestra —è che io le ho voluto bene anche prima, quand’era una bambina alta così, quando di suo non aveva che il vestito e un paio di scarpe stracciate. È giusta la legge che bene fa bene; ma il Signore m’è testimonio che, se mi fosse tornata in casa logora e senza scarpe, io non le avrei voluto meno bene.—
E tutti gli credettero, essendo uno dei molti privilegi dei buoni d’essere creduti degni anche del bene che non fanno.
E tutti gli credettero, essendo uno dei molti privilegi dei buoni d’essere creduti degni anche del bene che non fanno.


[[File:three asterisks.svg|20px|center]]
Arabella, nella quiete delle belle giornate calde, nella cura e nella benevolenza de’ suoi, e, più ancora di tutto, nella persuasione che la sua vita non potesse essere diversa, a poco a poco si avviò a perdonare e a dimenticare. La giovinezza vuol vivere. In queste condizioni, anzichè ribellarsi a un destino maggiore alle nostre forze, è meglio condurre queste a smuovere e ad aiutare il nostro destino. Le acque grosse che rompono i ponti, ben incanalate, muovono molini e gualchiere. Un coscritto malcontento non ha che



Arabella, nella quiete delle belle giornate calde, nella cura e nella benevolenza de’ suoi, e, più ancora di tutto, nella persuasione che la sua vita non potesse essere diversa, a poco a poco si avviò a perdonare e a dimenticare. La giovinezza vuol vivere. In queste condizioni, anzichè ribellarsi a un destino maggiore alle nostre forze, è meglio condurre queste a smuovere e ad aiutare il nostro destino. Le acque grosse che rompono i ponti, ben incanalate, muovono molini e gualchiere. Un coscritto malcontento non ha che<span class="SAL">408,4,Luigi62</span>