Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/289: differenze tra le versioni
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{{ZbPensiero|932/1}} L’estensione reale e strettamente considerata della quale è capace una lingua, in quanto lingua <span class="SAL">289,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|933}} usuale, quotidiana, propria, e materna, è piccolissima; e molto minore che non si crede. Una stretta conformità di linguaggio, e per conseguenza una medesima lingua strettamente considerata, non è comune se non ad un numero ben piccolo di persone, e non occupa se non un piccolo tratto geografico. |
{{ZbPensiero|932/1}} L’estensione reale e strettamente considerata della quale è capace una lingua, in quanto lingua <span class="SAL">289,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|933}} usuale, quotidiana, propria, e materna, è piccolissima; e molto minore che non si crede. Una stretta conformità di linguaggio, e per conseguenza una medesima lingua strettamente considerata, non è comune se non ad un numero ben piccolo di persone, e non occupa se non un piccolo tratto geografico. |
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1°, Ognuno sa e vede in quante lingue riconosciute e scritte e distinte con precisione sia divisa l’Europa e il mondo, e come ciascuna nazione usi una lingua differente precisamente dalle altre e propria sua, sebbene possa aver qualche maggiore o minore affinità colle forestiere.<span class="SAL">289,3,Alex brollo</span><section end=2 /> |
1°, Ognuno sa e vede in quante lingue riconosciute e scritte e distinte con precisione sia divisa l’Europa e il mondo, e come ciascuna nazione usi una lingua differente precisamente dalle altre e propria sua, sebbene possa aver qualche maggiore o minore affinità colle forestiere. |
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