Pagina:Arabella.djvu/132: differenze tra le versioni
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{{Pt|parsi|}} interamente d’un fascio di carte che aveva portato con sè. |
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— Chi siamo |
— Chi siamo è inutile ch’io lo dica, perchè il nostro parente mi conosce e questi sono altri parenti della povera Carolina, per la quale... — disse Aquilino, indicando col cappello Salvatore, che si stringeva il naso colla berretta, e Angiolina che con un faccino morbido e sorridente seguitava a far inchini e a fregarsi dolcemente i palmi, come se affilasse due coltelli. |
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— Risparmiate pure le presentazioni |
— Risparmiate pure le presentazioni — interruppe l’altro, tuffando rapidamente la penna nel calamaio e scrivendo una fila di numeri sul rovescio d’una polizza — io vi conosco e non vi conosco e per me Aquilino, Andrea, Giosafatte, Tintimilia... |
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— Angiolina, non Tintimilia, Angiolina, Angiolina, Angiolina... |
— Angiolina, non Tintimilia, Angiolina, Angiolina, Angiolina... |
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L’ortolana ripetè tre volte il suo nome armonioso con una cantilena sempre più piena di grazia e di delicatezza, accompagnando ogni volta la musica con una bella riverenza, come fanno le prime donne quando ringraziano il colto pubblico. Credeva così di obbedire agli ordini del vice-ricevitore, che andava raccomandando le belle maniere. Ma Tognino le rispose con una occhiata cattiva saettata di sotto alla piccola tesa del cappello e tornò a scrivere i suoi numeri. |
L’ortolana ripetè tre volte il suo nome armonioso con una cantilena sempre più piena di grazia e di delicatezza, accompagnando ogni volta la musica con una bella riverenza, come fanno le prime donne quando ringraziano il colto pubblico. Credeva così di obbedire agli ordini del vice-ricevitore, che andava raccomandando le belle maniere. Ma Tognino le rispose con una occhiata cattiva, saettata di sotto alla piccola tesa del cappello e tornò a scrivere i suoi numeri. |
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— Insomma, che cosa volete? |
— Insomma, che cosa volete? |
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— Che cosa vogliamo? — riprese con una intonazione più elevata Aquilino, facendo un passo avanti. — Il notaio Baltresca ci ha data la comunicazione e ci ha detto di venire, perchè non è possibile che la buona Carolina, sapendo d’avere molti |
— Che cosa vogliamo? — riprese con una intonazione più elevata Aquilino, facendo un passo avanti. — Il notaio Baltresca ci ha data la comunicazione e ci ha detto di venire, perchè non è possibile che la buona Carolina, sapendo d’avere molti<span class="SAL">132,4,Cinzia sozi</span> |