Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/130: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|656}}--><noinclude>nate, </noinclude>e che ora non si scuopre piú facilmente. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|657}} In somma da tutto ciò si conferma la dottrina della perfezione naturale, e primitiva dell’uomo, considerando come sieno originalmente buone anche quelle qualità, che per una parte si hanno per naturali ed innate, e sono; per l’altra, si hanno per naturalmente cattive, e non sono: ma questo errore fa che la natura si creda viziosa, e bisognosa della ragione. La qual ragione, anch’essa, abbiamo spessissimo dimostrato ch’é un sommo vizio, e contuttociò ell’é innata. Ma tal quale era innata, non era vizio; bensí è vizio tal quale ella si trova, ed è adoperata oggidí (14 feb. 1821).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|656}}-->{{pt|nate|destinate}}, la depravazione nostra, ch’é opera dell’uomo, si prende per vizio naturale ed innato e si confonde il mal uso delle qualità che si chiamano naturali col buon uso a cui la natura le aveva destinate, e che ora non si scuopre piú facilmente. <span class="SAL">130,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|657}} Insomma da tutto ciò si conferma la dottrina della perfezione naturale e primitiva dell’uomo, considerando come sieno originalmente buone anche quelle qualità, che per una parte si hanno per naturali ed innate, e sono, per l’altra, si hanno per naturalmente cattive e non sono: ma questo errore fa che la natura si creda viziosa, e bisognosa della ragione. La qual ragione, anch’essa, abbiamo spessissimo dimostrato ch’é un sommo vizio e contuttociò ell’é innata. Ma, tal quale era innata, non era vizio; bensí è vizio tal quale ella si trova, ed è adoperata oggidí (14 febbraio 1821).




{{ZbPensiero|657/1}} Alla p. {{ZbLink|653}}. Effettivamente la curiosità naturale, porta l’uomo, il fanciullo ec. a voler vedere, sentire ec. una cosa o bella, o straordinaria, o notabile relativamente all’individuo. Ma non lo stimola mica e non lo tormenta, per saper la cagione di quel tale effetto che gli è piaciuto di vedere, udire ec. Anzi l’uomo naturale ordinariamente, si contiene nella maraviglia, <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|658}} gode del piacere che deriva da lei, e se ne contenta. Cosí che la curiosità primitiva non porta l’uomo naturalmente, se non a desiderare e proccurarsi la cognizione di quelle cose, ch’essendo facili a conoscere (e l’uomo naturale desidera di conoscerle fino a quel punto fino al quale son facili), e quindi non essendo state nascoste dalla natura; la cognizione loro non nuoce all’ordine primitivo, non altera l’uomo, non isconviene alla sua natura, non pregiudica alla sua felicità e perfezione: non entrando quei tali oggetti nell’ordine delle cose che la natura ha voluto fossero sconosciute e ignorate. Cosí si vede anche negli altri animali (14 feb. 1821).<section end=3 />
{{ZbPensiero|657/1}} Alla p. {{ZbLink|653}}. Effettivamente la curiosità naturale porta l’uomo, il fanciullo ec. a voler vedere, sentire ec. una cosa o bella, o straordinaria, o notabile relativamente all’individuo; ma non lo stimola mica e non lo tormenta, per saper la cagione di quel tale effetto che gli è piaciuto di vedere, udire ec. Anzi l’uomo naturale ordinariamente si contiene nella maraviglia, <span class="SAL">130,3,Alex brollo</span><section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|658}} gode del piacere che deriva da lei e se ne contenta. Cosí che la curiosità primitiva non porta l’uomo naturalmente, se non a desiderare e proccurarsi la cognizione di quelle cose ch’essendo facili a conoscere (e l’uomo naturale desidera di conoscerle fino a quel punto fino al quale son facili), e quindi non essendo state nascoste dalla natura,, la cognizione loro non nuoce all’ordine primitivo, non altera l’uomo, non isconviene alla sua natura, non pregiudica alla sua felicità e perfezione: non entrando quei tali oggetti nell’ordine delle cose che la natura ha voluto fossero sconosciute e ignorate. Cosí si vede anche negli altri animali (14 febbraio 1821).<span class="SAL">130,3,Alex brollo</span><section end=3 />