Saggio di rime devote e morali/Mira dal ciel, ov'hai, cred'io, ricetto

Mira dal ciel, ov'hai, cred'io, ricetto

../Due Figli il ciel dell'amor mio pudico ../Ben posso dir che al nascer mio splendea IncludiIntestazione 2 agosto 2012 100% Raccolte di poesie

Due Figli il ciel dell'amor mio pudico Ben posso dir che al nascer mio splendea
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MIra dal ciel, ov’hai, cred’io, ricetto,
     Illustre Genitor, questa Donzella,
     Che dall’Arcier Divin ferito il petto,
     4Ratta fuggissi in solitaria cella;
     E in questo giorno il Sacrificio eletto
     Saggia or compie, e si fa ognor più bella
     Agli occhi del Signor, cui tanto piacque,
     8Che in isposa la scelse allor che nacque,
Mirala, dissi, in giovanetta etade
     Da forte superar suoi fier nemici,
     E ciò che più avvelena, e persuade
     12Di Donna il core con infausti auspici.
     Gli alti natali, e tutte l’altre strade
     Che a lei s’aprir per trar suoi dì felici,
     Generosa disprezza, e fa suo vanto
     16Aver per sempre il Crocifisso a canto.
Ed oh! quale a provar tu avrai contento
     Oggi in veder l’avventurata Figlia
     Trionfatrice nel fatal cimento
     20Che i più forti a temer spesso consiglia.
     Benedirai ben cento volte, e cento
     Colei, che ti fu Sposa, a cui somiglia
     Ne’ bei pregi dell’alma, e nel candore
     24Di un sempre giusto, ed illibato core.

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Oh! lei felice, oh! lei beata appieno,
     Che al Mondo ingannator volse le spalle,
     E benchè lungi dal materno seno
     28Tener seppe il cammin del dritto calle;
     E a’ profani pensier già posto il freno,
     Passa i suoi giorni in questa oscura valle
     Quasi Angioletta in mortal velo avvolta,
     32D’ogni inciampo terren libera, e sciolta.
Ah! tu dal ciel la benedisci intanto,
     Ch’ella vola a compir la bella impresa.
     E tu, Vergine, che il nuzial manto
     36Vestisti, e al Nazaren cara sei resa,
     In quella che ne adempj il rito santo,
     Guarda con teco aver la lampa accesa;
     E va poi lieta ad incontrar lo Sposo
     40Che ti attende all’Altar fido, e amoroso.
Nè già temer di tre nemici alteri
     Il bieco guardo, ed il crudel sembiante,
     Sien pur quant’esser ponno iniqui, e fieri,
     44Non temer, sendo al tuo Signor costante.
     Quando t’affidi a lui, quando in lui speri,
     Lo stuolo empio vedrai d’orror tremante
     De’ sacri voti all’esibir tuo solo
     48Giù negli Abissi rintanarsi a volo.
Portati col pensier là in Terebinto
     U’ il Filisteo Gigante urta, e fracassa,
     Che tutto lo Israel ne ha già respinto;
     52E l’atterrisce, e senza speme il lassa.
     Già crede lui vedere in ceppi avvinto,
     Dappoichè in mole ogni uomo oltre sorpassa,
     Come i minori poggi altero monte,
     56Che le nubi minaccia colla fronte.

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Sceglie però delle battaglie il Dio
     Tenero Pastorel di fionda armato
     A domar di colui l’orgoglio rio,
     60Ed a fargli incontrar l’ultimo fato.
     Così il figliuol d’Isai umile, e pio
     Nel santo del Signor nome affidato,
     Scaglia il colpo fatal, che al rio fellone
     64Spezza la fronte, e fra gli estinti il pone.
Ma già vicina è de’ trionfi tuoi
     L’ora prescritta, e per te sol dal cielo
     Scende lo stuol de’ Francescani Eroi
     68Ammirator di sua virtute, e zelo:
     D’Assisi il Serafin co’ Figli suoi
     Te pur assiste, e vuol del bruno velo
     Ornarti il capo, e la giurata fede
     72Del Crocifisso Amor deporre al piede.
Vergini, voi che a lei compagne siete,
     E al Dio d’Abramo pria di lei già spose,
     Itene seco, e s’unqua la vedete
     76Ebra languir d’amor, pur voi pietose
     A folcirne l’ardor su lei spargete
     Nembo di gigli, di viole, e rose,
     Finchè al dolce sopor tolta dapoi
     80Ella ritorni a respirar con voi.
Ma tu, mio canto rozzo pur qual sei,
     L’eccelsa Donna a ritrovare andrai:
     Diraile che a encomiar suoi pregi bei
     84D’altri carmi vi ha d’uopo, e che tu il sai;
     Che di troppo il suo merto eccede in lei,
     Che d’estro il buon Cantor scarseggia assai;
     Ma che accetti il desire, e quindi poi
     88Riverente ti prostra a’ piedi suoi.