Ritratto dell'uomo onesto/Ritratto dell'uomo onesto
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RITRATTO
DELL’UOMO ONESTO.
Rendi a DIO ciò che l’Uomo
Deve rendere a Lui.
Pria di tentar l’impreſe
Matura i penſier tui.
Non farti mai Compagno,
Che delle oneſte Genti.
E non inſuperbire
De’ tuoi rari talenti.
Preſta l’orecchio attento
A ciò che ti vien detto;
E non far pompa mai
D’ingegno, ò d’intelletto.
Sempre agl’altrui pareri
Uniformar ti puoi;
E oneſtamente cedere
S’altri combatte i tuoi.
Parla a ciaſcun di coſe
Conformi alla ſua sfera;
E in tutti i tuoi diſcorſi
Moſtra un’alma ſincera.
Sacra, ed inviolabile
La tua parola ſia;
Ma nulla mai promettere
Senza penſarci pria.
Ama ſenza intereſſe,
Senza viltà perdona,
Senza baſſezza ai Grandi
Tutto l’oſsequio dona.
Coltiva con premura
L’amicizia d’ognuno;
E riguardo alle liti
Non muoverne ad alcuno.
Dona con gentilezza,
Ma giudizioſamente.
Se ricomperſi il merito,
Fallo pur largamente.
Coll’Amico previeni
Anco il biſogno ſuo.
Sii generoſo al miſero,
Senza gettare il tuo.
I fatti della Gente
Non ricercar giammai:
I tuoi ſenza miſtero
Sempre occultar dovrai,
Compatiſci degl’altri
Le noje, e i diſpiaceri.
Soffri gl’altrui difetti:
Lo fan gl’amici veri.
Sii compiacente, affabile,
Uffizioſo, Umano.
Chi chiede a te l’acceſso,
Mai non tel chieda invano.
Senza eſser familiare,
Sii facile, e corteſe.
Decidi delle coſe
Ma in giuſta lance appeſe.
Tu gl’animi diſcordi,
Rendi placati amici;
E vendica le offeſe
Solo co’ beneficj.
Senza aſprezza riprendi
Non adular ſe lodi.
Non rider molto; e ſoffri
Gli ſcherzevoli modi.
Vinci i modi, cui ſpeſso
Lo ſpirto s’abbandona;
Nè far che cada il danno
Sopra un’altra perſona.
In Qualunque comparſa
Non dar mai nell’ecceſso.
Moſtra che in ogni coſa
Sai conoſcer te ſteſso.
Nella tua profeſſione,
Devi ſtimar ciaſcuno.
Per vana oſtentazione
Non criticare alcuno.
A chi beneficaſti
Non far rimbrotti amari;
Metti quel ben fru gl’altri
Tuoi più ſecreti affari.
Fuggi l’ingratitudine,
E ſii riconoſcente.
Giuoca per divertirti;
E perdi nobilmente.
Penſa ben, parla poco,
Non ingannar giammai.
I Doni che ricevi
Sempre graditi avrai.
Dell’ira i primi moti
La tua Ragion raffrene.
Di quei, che ſon lontani
Mai non parlar che in bene.
Col Debitor, che è povero
Non ſii tiranno ad eſso.
Moſtrati ſempre lieto,
Qual fareſti a te ſteſso.
Mai l’altrui bene invidia
In petto non ti deſti.
Quel che ſaper non deveſi,
Fa che celato reſti.
Non ti vantar; l’arcano
Serba tenace in petto,
E poi l’iſteſsa critica
Ti porterà riſpetto.
F I N E .