Rime varie (Alfieri, 1903)/XXXVI. Che feci oimè da que' begli occhi un fiume

XXXVI. Che feci? oimè! da que' begli occhi un fiume

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XXXVI. Che feci? oimè! da que' begli occhi un fiume
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XXXVI.

Che feci? oimè! da que’ begli occhi un fiume
Uscìa di pianto, e la cagione io n’era?
Io, duro cor, nato d’alpestre fiera,
Offesi, ahi lasso! un sì gentil costume?

Io, cieco d’ira, al mio sovrano Nume
Scortese usai villana aspra maniera?
Pietà non merto; è ben dover ch’io pera,
O che in perpetuo pianto mi consume.

Ogni tua lagrimetta un mar di pianto
Mi costi, è giusto; e in van si sparga, e in vano
Mercè si chiegga, e si sospiri al vento:

Nè da pietà sia mai tuo sdegno infranto,
Se, ad espïar l’empio trasporto insano,
Io non ti caggio ai piè di doglia spento.