Rime varie (Alfieri, 1903)/LXII. O gran padre Alighier se dal ciel miri

LXII (1783). O gran padre Alighier, se dal ciel miri

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LXII (1783). O gran padre Alighier, se dal ciel miri
LXI. Non più scomposta il crine il guardo orrendo LXIII. Dante signor d'ogni uom che carmi scriva

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LXII (1783).

O gran padre Alighier, se dal ciel miri
Me tuo discepol non indegno starmi,
Dal cor traendo profondi sospiri,
Prostrato innanzi a’ tuoi funerei marmi;

Piacciati, deh! propizio ai be’ desiri,
D’un raggio di tua luce illuminarmi.
Uom, che a primiera eterna gloria aspiri,
Contro invidia e viltà de’ stringer l’armi?

Figlio, i’ le strinsi, e assai men duol; ch’io diedi
Nome in tal guisa a gente tanto bassa,
Da non pur calpestarsi co’ miei piedi.

Se in me fidi, il tuo sguardo a che si abbassa?
Va, tuona, vinci: e, se fra’ pié ti vedi
Costor, senza mirar, sovr’essi passa.