Rime varie (Alfieri, 1903)/CXI. Il peggio è viver troppo e il sepper molti

CXI. «Il peggio è viver troppo»; e il sepper molti

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CXI. «Il peggio è viver troppo»; e il sepper molti
CX. S'io men servo d'Amor viver sapessi CXII. Tante sì spesse sì lunghe sì orribili

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CXI.

«Il peggio è viver troppo»; e il sepper molti;
Primo tra gli altri quell’Annibal degno,
Ch’esul canuto andò di regno in regno
Onta accattando appo tiranni stolti.

E se i veraci sensi eran raccolti,
Ch’ultimi espresse quel feroce ingegno,
Sapremmo or noi, che il suo sublime sdegno
Questi accenti in morire avea disciolti:

Me stesso, me, di mia vil morte accuso;
Non Prusia infido, e non di Roma il crudo
Odio, finor dall’odio mio deluso.

Canne, a mia fama adamantino scudo,
Oh, ne’ tuoi campi dal mio carcer schiuso
Mi fossi! or non morrei di gloria ignudo.