Rime varie (Alfieri, 1903)/CLII. Presso al loco ove l'Istro è un picciol fonte

CLII. Presso al loco ove l'Istro è un picciol fonte

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CLII. Presso al loco ove l'Istro è un picciol fonte
CLI. Tigro-pezzato Achille o tu che pegno CLIII. Mi vo pingendo nella fantasia

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CLII.

Presso al loco ove l’Istro è un picciol fonte,
Nell’atto io d’esser dal mio ben diviso,
Di un gelato sudor sentia la fronte
Molle, e di ardente lagrimare il viso.

E in flebil suono di pietà, che un monte
Avria spezzato, un parlare interciso
Udia di voci a saettar sì pronte,
Ch’io sperai che il dolor mi avrebbe ucciso.

In quel punto, non so quel ch’io dicessi;
Nulla, credo: io piangeva; e piango ancora;
Nè sapea dov’io m’era, o che mi fessi.

Vedea lei sola; e l’ho negli occhi ognora:
A un cenerino drappo avea commessi
Gli omeri, e il crin coprìa color d’aurora.