Rime varie (Alfieri, 1903)/CCLXXIII. Povero e quasi anco indigente or vuoi

CCLXXIII (1798). Povero, e quasi anco indigente, or vuoi

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CCLXXIII (1798). Povero, e quasi anco indigente, or vuoi
CCLXXII. Malinconia dolcissima che ognora CCLXXIV. Già il feretro e la Lapida e la Vita

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CCLXXIII (1798).

Povero, e quasi anco indigente, or vuoi
Ch’io pur diventi, o ingiusta Sorte? e sia:
Fammi anche infermo: e serbami a la ria
Esul vecchiezza, ed ai fastidj suoi:

Non perciò tor me stesso a me tu puoi;
Che il durar contro a’ guai gloria mi fia.
Sol v’ha tre strali, a cui nè lieta pria
Mi avresti avvezzo mai, nè avversa poi:

L’onor piagato, che di morte è scoglio;
Libertà, non che tolta, anco scemata;
E di perder mia Donna il fier cordoglio.

All’Onor sopravvivere, bennata
Alma non deggio: a Libertà, nol voglio:
Non posso sopravvivere all’Amata.