Rime (Morra)/Non sol il ciel vi fu largo e cortese

Non sol il ciel vi fu largo e cortese

../Quanto pregiar ti puoi, Siri mio amato ../Fortuna che sollevi in alto stato IncludiIntestazione 18 settembre 2008 75% poesie

Isabella Morra - Rime (XVI secolo)
Non sol il ciel vi fu largo e cortese
Quanto pregiar ti puoi, Siri mio amato Fortuna che sollevi in alto stato

 
Non sol il ciel vi fu largo e cortese,
caro Luigi, onor del secol nostro,
del raro stil, del ben purgato inchiostro,
ma del nobil soggetto onde v’accese.4

Alto Signor e non umane imprese
ornan d’eterna fronde il capo vostro,
cose più da pregiar che gemme od ostro,
che dai tarli e dal tempo son offese.8

Il sacro volto aura soave inspira
al dotto petto, che lo tien fecondo
di glorïosi, anzi divini carmi.11

Francesco è l’arco de la vostra lira,
per lui sète oggi a null’altro secondo,
e potete col son rompere i marmi.14