Rimatori siculo-toscani del Dugento/III - Rimatori pisani/XI. Nocco di Cenni di Frediano

Nocco di Cenni di Frediano

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XI

NOCCO DI CENNI DI FREDIANO

Si lagna che madonna gli abbia prima fatto sperare d'aver gioia
del suo amore, e poi lo abbia ingannato.

Greve di gioia — pò l’om malenanza
far per forza mostranza
in vista ben, se ’l cor d’ess’è ripieno.
Simil di noia — far pot’allegranza
5stando ’n fera dottanza
che pur le pene eli’ ha sempre li stièno.
Siccome l’albor pò far ch’è silvaggio
frutto per sua natura
mai bon per sé tanto di su’ lignaggio,
10se non che ’nsetatura
ched è lui fatta, ’l fa ed el notrica;
donque non per sé mica
lo fa, ma su’ calor; nasce ’l fior pria,
unde poi ’l frutto vene:
15cusi giammai eo non porla mostrare
ch’avesse gioi’ né bene,
mentre voi, donna, mi faceste stare,
com’ora, ’n tante pene;

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ma datemi pur tanto un solo ramo
20di quel frutto ch’eo bramo:
vedrete in gioi’ montarmi e ’n frutto bono,
com’om’e’ ha gioi’ s’attene.
Lo frutto bono — da bon albor vene,
siccome gioi’ da bene
25nasce e da gioi’ ven tutta allegranza,
avegnia sono — seme ’n dolce speme,
ch’amar’frutto n’avène;
ma ciò snatura per mala sembianza.
Simil l’amaro amore allo ’mprimera
30mostra dolce ’l veleno,
cusi lo ingegna e tiene ’n tal maniera
ch’ha male e dice beno;
ma poi ch’assaporato trova amaro,
vuol lassar, parli caro,
35e poi Psi pente per l’arra, ch’ha dato,
unde spesso dice: — Omè! —
Ma Amor, volendo, vidde non potea
lo simil for’voi farmi:
fecemi vista far che vi piacea
40me e servire ’n voi darmi;
e io, vedendo ciò, dissi: — Bon frutto
da tal albor fia dutto. —
Credetti in voi lassarmi ed ei mi prese:
cusi per voi ingannome.
45Saccio per vista assai d’albor venire
che ’n fior mostra gioire
e fanne assai e poghi a ben ne stende;
ma poi ch’acquista l’altr’anno in fiorire,
frutto per ben seguire,
50ciò che dimostra in fiore ’n frutto rende.
Cusi, s’ei mostra di dar allegrezza
e poi la torna a noia,
convien, se pregio vuol, che tal gravezza
ristori per gran gioia;

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55e, se ciò non facesse, non sre’ degno
arbor, mostrando segno
in fior di frutto fare e poi fallire;
ma sre’ laida mostranza.
Cusi dir posso di voi, donna gente,
60che da voi mi fu data,
in prima vista, d’aver gioi’ piagente,
e doglia or m’è tornata.
Se voi ristoramento a me non date,
certo fallo operate,
65perché, per viste di gioi’, me venire
fatt’avete ’n pesanza.
Unde vi prego, donna, che mercede
vi stringa, per pietade,
a far considerar quant’ho ’n voi fede;
70e’ adesso, in veritate,
mi tornerete in gioi’ onni dolore,
over di man d’Amore,
cui mi metteste, cavrete tornando
in mia primera essenza.