Regno di Sardegna - Regie Patenti 17 marzo 1831
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
1831
REGIE PATENTI
COLLE QUALI
SUA MAESTÀ
Stante la sua malattia conferisce a sua dilettissima Consorte la Regina Maria Cristina la facoltà necessaria per deliberare, e firmare le Regie provvisioni relative al governo de’ Regii Stati.
In data 17 marzo 1831.
TORINO, DALLA STAMPERIA REALE
CARLO FELICE
PER GRAZIA DI DIO
RE DI SARDEGNA, DI CIPRO, E DI GERUSALEMME;
DUCA DI SAVOIA, DI GENOVA ECC.
PRINCIPE DI PIEMONTE
ECC. ECC. ECC.
PER GRAZIA DI DIO
RE DI SARDEGNA, DI CIPRO, E DI GERUSALEMME;
DUCA DI SAVOIA, DI GENOVA ECC.
PRINCIPE DI PIEMONTE
ECC. ECC. ECC.
N
on potendo nello stato attuale di malattia in cui siamo consacrare sufficienti cure ai numerosi affari del governo dei nostri amatissimi Sudditi, e dei Regii nostri Stati, abbiamo giudicato conveniente di autorizzare intanto la Regina Maria Cristina mia dilettissima Consorte, nella quale riponiamo giustamente la piena nostra confidenza, alla spedizione di tutti gli affari di grazia, e di ogni altro, che il buon andamento del servizio potrà richiedere con firmarne in nostro nome le occorrenti provvisioni. Epperciò per le presenti, di nostra certa scienza e piena autorità, avuto il parere del nostro Consiglio abbiamo ordinato, ed ordiniamo che durante la nostra malattia, e finché altrimenti Ci piaccia di stabilire, tutti gli affari dello Stato, ed altri qualunque esigenti le nostre determinazioni Sovrane siano sottomessi alla decisione della dilettissima mia Consorte la Regina Maria Cristina, e le occorrenti relative Regie provvisioni, qualunque ne sia il titolo, forma, e denominazione da emanare in nostro nome siano rivestite della di Lei firma la quale avrà la stessa forza della nostra, conferendole a questo fine tutti i più ampii poteri. Mandiamo ai nostri Ministri, ed Ufficiali, ed a chiunque spetti di osservare, e far osservare le presenti, ai Senati nostri, ed alla Camera nostra de’ conti di registrarle, ed alle copie stampate nella Stamperia Reale prestarsi la stessa fede che all’originale. Chè tale è nostra mente.
Date da Torino il diciassette marzo mille ottocento trentuno.
CARLO FELICE.
V. Langosco P. P. Guarda-Sigilli
V. Raggi.
V. Pensa.
Di Colobiano.