Puerili (Leopardi)/Nella morte di una donna fatta trucidare

Nella morte di una donna fatta trucidare

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Nella morte di una donna fatta trucidare
A quella di cui parla questa canzone Nell'educare la gioventù italiana
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NELLA MORTE DI UNA DONNA

fatta trucidare col suo portato dal corruttore


Dissotterramento. Ora la tua misera spoglia si dissotterra, ecc. Lamentevole. Ecco, ecc. E aveste cuore? barbari, e poteste udire, ecc. vedere, ecc. e tu non ti commovesti alla ricordanza, ecc. Descrizione dell'orrida operazione. Non valsero i gridi? ecc. Io piango; ed è ragion che non la vidi, non la conobbi, non l'udii nello strazio, ecc. solo in pensarvi, ecc. E voi non piangeste, e poteste anzi, ecc. Misera! quanto poco frutto traesti dal tuo fallo; non bastarono i rimorsi della coscienza, non i continui timori e sospetti e angosce a punirti della tua debolezza, fragilità. Una morte si crudele... Ahi! allora avresti scelto quel povero piacere insieme con quello che provavi? Ora sei morta cosi giovane, per mano del tuo amante, col tuo figlio, in odio agli uomini, infelicissima! Confórtati, non lo credere; in odio agli uomini, no, ma in estrema compassione, e questo mio canto non è per eternare il tuo fallo, rossore; no, misera, non per accrescer le tue pene; ma per consolarti, giacch'io sapeva che gli uomini, udendo il tristo caso, non ti avrebbero condannata, si sarebbero scordati il fallo per pianger e abbominar la pena. Oh Dio! dovrei io crescere i tuoi mali? Spezzerei, frantumerei questa cetra, anima sventurata. No, lo faccio per confortarti. Confórtati, ecc. Perdite che ha fatto per morte cosi immatura. Miserando frutto dell'amore. Ora il volgo accusa Amore. No, lo giuro; è colpa di anime scellerate, che non hanno ombra di sensibilità. Dunque finisce l'amore col diletto, ecc.? No, ecc. Non è colpa di Amore. Voi chiamo in testimonio, ecc. [p. 204 modifica]Amore, la più cara cosa del mondo, per lui morremmo, per le nostre amate, non che trucidarle per noi. E che cosa è la mia vita senza amore? Se tu non mi consoli, Amore, del tuo riso, come posso io sopportar la vita, tanta malvagità, noia, ecc., e se mi lasci, se tu mi sei tolto, perché non ispengo io queste membra, perché non le do alla morte? ecc. ecc. Hai perduto i diletti del mondo. Consolati: è cosa infelice questa vita. Ne hai un esempio nella tua stessa sventura. E vero che non tutti sono cosi; no, lo giuro, ecc.