Puerili (Leopardi)/La campagna

La campagna, canzonetta

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La morte di Ettore Al signor conte Monaldo Leopardi
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LA CAMPAGNA

Canzonetta.


     Di giugno il mese fertile
è giunto; abbonda il grano
e nitido biondeggia,
ed offrono al villano
5le spiche colme e spesse
un'abbondante messe.
     Rosseggia il sol; sollecita
sorge la turba e lieta,
ed all'oprare accingesi
10industre e irrequieta;
recide già il frumento
il contadino attento.
     Già sotto il ferro inchina
l'amico grano e biondo,
15e già reciso stendesi
sopra il terren fecondo,
terren d'ogni tesoro
assai più grato e d'oro.
     Sempre più l'opra avanzasi;
20e già l'agricoltore
gronda nel viso fervido
di molle arso sudore,
ma non perciò si stanca,
né alla fatica manca.
     25Già segna del meriggio
il sol nel cielo l'ora,
e insieme i colli splendidi
di maggior luce indora;
ognun rivolge il piede
30all'ombra, e ognun già siede.

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     Già di lontano scorgesi
portar la parca mensa
la contadina provvida:
intorno a lei s'addensa
35ed alto grida lieto
de' contadini il ceto.
     Sotto un ombroso faggio
la turba insiem s'asside;
le frutta e il pane ruvido
40e l'erba si divide,
e con la mensa amica
solleva la fatica.
     Felice turba rustica,
cibo soave e grato,
45ombra più dilettevole
d'ogni palagio aurato,
campo fecondo e quieto,
l'uomo in te vive lieto!