Prose (Foscolo)/VIII. Scritti vari dal 1805 al 1806/I. Frammenti di versioni (1805)/2. Da Plinio, Epistolae, VI, I
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Epistolae, VI, I
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Da Plinio, Epistolae, VI, 1.
Finché stetti oltre il Po, e tu nel Piceno, io sospirava un po’ meno; ma ben piú ora che io sono in Roma e tu nel Piceno: sia che i luoghi, ove io soleva convivere teco, mi parlino piú al cuore, sia che la vicinanza attizzi il desiderio degli assenti, e quanto piú s’avvicina la speranza, altrettanto piú si fa intollerabile l’impazienza.1 Comunque sia, toglimi da questo martirio. Vieni, o io me ne tornerò lá donde mi sono sconsigliatamente affrettato a partirmi, non foss’altro per isperimentare se tu, quando ti vedrai a Roma senza di me, mi scriverai una lettera simile a questa. Addio.
- ↑ Variante dell’autografo: «altrettanto piú l’impazienza ti strugge» [Ed.].