Poveretti che mmoreno pe le campagne

Giuseppe Gioachino Belli

1831 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti caudati letteratura Poveretti che mmoreno pe le campagne Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

La sorella de Matteo Primo, nun pijjà er nome de Ddio in vano
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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POVERETTI CHE MMÒRENO PE’ LE CAMPAGNE
E SSEPPELLITI PE’ LA-MOR DE DDIO IN QUESTO
SANTO LOGO.1

     Cristiana2 mia, fai bbene pe’ li morti?
Pijji li pellegrini in dormitorio?
Io sciò3 un’anima drento ar purgatorio,
4Che sta speranno in ne li tu’ conforti.

     Pe’ ffà ccantà le messe a Ssan Grigorio,4
Ce vò l’inguento de zecchini storti:5
E la santa indurgenza che ttu pporti
8Fa mmejjo de diasilla e rrisponzorio.6

     Penza, sorella7 mia, che inzin da maggio
St’anima a cchiede er bene arza la testa,
11Senza poténne avé mmanco un assaggio.

     Via, mòvete a ppietà ’na cosa lesta,8
Òpri la cappelletta der zuffraggio,
14Dàmo du’ tocchi, e poi sonàmo a ffesta.

Roma, 2 novembre 1831.

[p. 90 modifica]altare che abbia codesto privilegio, manda subito dal purgatorio in paradiso l’anima a cui si applica, se Dio non creda di mandarcene un’altra in sua vece. Cfr. il sonetto: L’entrat’e usscita ecc., 14 mar. 46.]      5 [Così si chiamavano quelli d’oro purissimo, coniati nell’antica zecca di Roma, e che per esser privi di lega, si piegavano e si torcevano con somma facilità.]      6 [Giova più di diesire e responsorio. Il nome diasilla è preso dal secondo emistichio: “Dies irae, dies illa.„]      7 [Amica, cara, ecc.]      8 [Sollecitamente.]




PRIMO, NUN PIJJA ER NOME DE DDIO INVANO.9

     Bbada, nun biastimà, Ppippo, chè Iddio
È omo da risponne pe’ le rime.
Ma che ggusto sce trovi a ste biastime?
4Hai l’anima de turco o dde ggiudio?

     C’è bbisoggno de curre in zu le prime
A attaccà cór pettristo e cór pebbio?10
Chi a sto monno ha ggiudizzio, Pippo mio,
8Pijja li cacchi e lassa stà le scime.11

     Poi, sce so’ ttante bbelle parolacce!
Di’ cc...., ffr....., bbuggera, co.....;
11Ma cco Ddio vacce cór bemollo,12 vacce.

     Ché ssi lleva a la madre li carzoni,13
E jje se sciojje er nodo a le legacce, 14
14Te sbaratta li moccoli15 in carboni.

Roma, 12 novembre 1831.

Note

  1. [La Compagnia della Morte ha per istituto di andare anche a raccogliere i poveri morti abbandonati per le campagne, che poi, a quel tempo, seppelliva nel suo Oratorio. E le parole che servono di titolo a questo sonetto, sono le stesse che, agitando il bossolo, pronunziavano con voce profonda e cadenzata i due confratelli incaricati di ricevere, all’ingresso dell’Oratorio, le elemosine dei visitatori della rappresentazione muta di un fatto del Vecchio o del Nuovo Testamento, la quale vi si faceva per tutto l’ottavario de’ Morti. Cfr. anche i due sonetti: Er Cimiterio ecc., 10 dic. 32.]
  2. [Qui sta per "donna, amica, ecc.„]
  3. [Ci ho.]
  4. [Qualunque messa celebrata sul famoso altare privilegiato della Basilica di S. Gregorio, come, del resto, su qualunque altro altare che abbia codesto privilegio, manda subito dal purgatorio in paradiso l’anima a cui si applica, se Dio non creda di mandarcene un’altra in sua vece. Cfr. il sonetto: L’entrat’e usscita ecc., 14 mar. 46.]
  5. [Così si chiamavano quelli d’oro purissimo, coniati nell’antica zecca di Roma, e che per esser privi di lega, si piegavano e si torcevano con somma facilità.]
  6. [Giova più di diesire e responsorio. Il nome diasilla è preso dal secondo emistichio: “Dies irae, dies illa.„]
  7. [Amica, cara, ecc.]
  8. [Sollecitamente.]
  9. [Veramente non è il primo, ma il secondo comandamento di Dio. La forma però, che ne’ catechismi recenti è: Non nominare il nome di Dio in vano, ne’ vecchi è: Non pigliare ecc.]
  10. Equivalenti per chi vuole e non vuole bestemmiare.
  11. [p. 101 modifica]La pianta principale del cavolo-broccolo in Roma è detta una cima, e i suoi rigermogli cacchi. Quindi la morale dell’:Offendi i minori e rispetta i grandi.
  12. [p. 101 modifica]Vacci col bimolle, adagio, tenuamente.
  13. [p. 101 modifica]Una donna che siasi usurpata l’autorità dell’uomo, dicesi in Roma essersene messa i calzoni: e perciò qui Cristo deve riprendersi i suoi calzoni, poichè presso il volgo di questa città, la Madonna va sempre dinnanzi al figliuolo, ed anche al padre del figliuolo.
  14. [p. 101 modifica]Legami delle calze attorno a’ ginocchi: qui “perder pazienza.„
  15. [p. 101 modifica]Sinonimo di “bestemmia.„