Poesie (Campanella, 1938)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/54. Sopra i colori delle vesti. Sonetto
Questo testo è completo. |
54
Sopra i colori delle vesti
SONETTO
Convien al secol nostro abito negro,
pria bianco, poscia vario, oggi moresco,
notturno, rio, infernal, traditoresco,
d’ignoranze e paure orrido ed egro.
Ond’ha a vergogna ogni color allegro,
ché ’l suo fin piange e ’l viver tirannesco,
di catene, di lacci, piombo e vesco
di tetri eroi, ed afflitte alme intègro.
Dinota ancora la stoltizia estrema,
che ci fa ciechi, tenebrosi e grami,
onde ’l piú oscuro il manco par che prema.
Tempo veggo io ch’a candidi ricami,
dove pria fummo, la ruota suprema,
da questa feccia, è forza ne richiami.
I colori, de’ quali si diletta ogni secolo e nazione, mostrano i costumi di quella. Ed oggi tutti amano il nero, proprio della terra, della materia e dell’inferno, di lutto e d’ignoranza segno. Che il primo colore fu il candido celeste, si vede nelle istorie di Roma; poi rosso nella bellica crudeltá; poi vario nelle sedizioni; poi venne il bianco a tempo di Giesu Dio, e tutti battezzati prendevano la veste bianca, e da quella per vari colori siamo ora arrivati al nero. Dunque torneremo al bianco, secondo la ruota fatale. E così pruova ne’ Profetali, che i cardinali vestiranno di bianco.