Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/IV. Rime amorose/9. Sonetto sopra un laccio di capelli
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Tommaso Campanella - Poesie (1622)
9. Sonetto sopra un laccio di capelli
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Sonetto sopra un laccio di capelli
Con tante spesse reti e stretti nodi,
quante Amor fabricar mai ne sapesse,
poi che al regno durissimo successe
della Necessitá, ninfa, mi annodi.
Ed io, che tue bellezze, glorie e lodi
nella mente profonda porto impresse,
e le virtuti insieme, ond’egli intesse
tanto lavoro con occulti modi,
di tuoi capegli un laccio dimandai
(come ogni affetto il simile richiede)
per segno di miei dolci lunghi guai.
Compita ancor non è la mia mercede,
se pria Vulcan, per non disciòrci mai,
còlti in sua rete entrambi non ci vede.