Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/III. I Canti del carcere/2. Sonetto sopra il salmo Saepe expugnaverunt me
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Tommaso Campanella - Poesie (1622)
2. Sonetto sopra il salmo Saepe expugnaverunt me
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Sonetto sopra il salmo Saepe expugnaverunt me etc.
applicandolo l’autore a se stesso
Spesso m’han combattuto, io dico ancora,
fin dalla giovanezza, ahi troppo spesso!
ma d’espugnarmi non fu lor concesso,
ch’è Dio, che mi sostiene e mi rincuora.
Sopra le spalle mie, quasi ad ogn’ora,
fabricando processo con processo,
han prolungato il lor maligno eccesso;
ma la spada del Ciel per me lavora.
Vicino è ’l dì, che le cervici altiere
e i colli torti e le lingue bugiarde
fará pasto di tigri, orsi e pantere:
qual fièn de’ tetti, ch’in nascendo s’arde
pria che si colga e maledetto père,
son verso Dio le tirannie piú tarde.