Poema paradisiaco/Hortus conclusus/Hortus conclusus

Poema paradisiaco/Prologo

../La passeggiata IncludiIntestazione 25 aprile 2010 75% Da definire

Prologo Hortus conclusus - La passeggiata


[p. 25 modifica]

HORTVS CONCLVSVS.

Giardini chiusi, appena intraveduti,
o contemplati a lungo pe’ cancelli
che mai nessuna mano al viandante
smarrito aprì come in un sogno! Muti
5giardini, cimiteri senza avelli,
ove erra forse qualche spirto amante
dietro l’ombre de’ suoi beni perduti!

[p. 26 modifica]



Splendon ne la memoria i paradisi
inaccessi a cui l’anima inquieta
10aspirò con un’ansia che fu viva
oltre l’ora, oltre l’ora fuggitiva,
oltre la luce de la sera estiva
dove i fiori effondean qualche segreta
virtù da’ lor feminei sorrisi,


15e i bei penduli pomi tra la fronda
puri come la carne verginale
parean serbare ne la polpa bionda
sapori non terrestri a non mortale
bocca, e più bianche nel silenzio intente
20le statue guardavan la profonda
pace e sognavano indicibilmente.


Qual mistero dal gesto d’una grande
statua solitaria in un giardino
silenzioso al vespero si spande!
25Su i culmini dei rigidi cipressi,
a cui le rose cingono ghirlande,
inargentasi il cielo vespertino;
i fonti occulti parlano sommessi;

[p. 27 modifica]



biancheggiano ne l’ombra i curvi cori
30di marmo, ora deserti, ove s’aduna
il concilio degli ultimi poeti;
tenue su la messe alta dei fiori
passa la falce de la nova luna;
ne l’ombra i fonti parlano segreti;
35rare sgorgan le stelle, ad una ad una;


un cigno con remeggio lento fende
il lago pura imagine del cielo
(desìo d’amori umani ancor l’accende?
memoria è in lui del nuzial suo lito?)
40e fluttua nel lene solco il velo
de l’antica Tindaride, risplende
su l’acque il lume de l’antico mito.


Di sovrumani amori visioni
sorgono su da’ vasti orti recinti
45che mai una divina a lo straniero
aprirà coronata di giacinti
per lui condurre in alti labirinti
di fiori verso il triplice mistero
cantando inaudite sue canzoni.

[p. 28 modifica]



50Ma quegli, folle del profumo effuso
dal cor degli invisibili rosai,
chino a la soglia come quando adora,
pieni d’un sogno non sognato mai
gli occhi mortali, giù per l’ombre esplora
55nel profondo crepuscolo in confuso
il dominio silente ch’egli ignora.


Così la prima volta io vi guardai
con questi occhi mortali. Voi, signora,
siete per me come un giardino chiuso.