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(2062-2063-2064) pensieri 33

preservarono la lingua greca dalla servitú. Ed in quanto la lingua attica prevalse, in quanto i filologi incominciarono a notare e a condannare negli scritti contemporanei quello che non era attico, in tanto la lingua greca perdette senza fallo della sua libertà. Ma ciò fu fatto assai lassamente, e mancò ben assai perché i piú caldi fautori dell’atticismo o gli stessi ateniesi (che si servivano volentierissimo delle parole ec. forestiere, quando avevano bisogno e anche senza ciò) arrivassero alla superstizione o alla minuta tirannia de’ nostri fautori del toscanismo (Bisogna notare che il purismo era appunto allora nascente nel mondo per la prima volta).

     Le discussioni parlamentarie, se hanno bastato in Inghilterra a dare alla lingua quelque chose d’expressif (les débats parlementaires et l’énergie naturelle à la nation ont donné à l’anglais quelque chose d’expressif qui supplée à la prosodie de la langue. Staël, Allemagne. t. I, 2de part. ch. 9. p. 246).  (2063) non hanno potuto bastare a toglier la libertà alla lingua e letteratura di un popolo libero per genio naturale e che non ha punto di società, anzi non par fatto per lei né per parlare, ma per tacere, e dove la società non ha veruna influenza sulla letteratura e poca sullo spirito pubblico, costumi ec. Vedi p. 2106.


    La circostanza dell’Italia e della Germania è appunto quella della Grecia in questo particolare (eccetto solamente che i nostri vernacoli non sono stati parzialmente adoperati da buoni scrittori, come quelli delle provincie o città greche). La Germania ne profitta per la libertà della sua lingua. Noi non potremo, se prevarranno coloro che ci vogliono ristringere al toscano, anzi al fiorentino. Cosa ridicola che in un paese privo affatto di unità, e dove nessuna città nessuna provincia sovrasta all’altra, si voglia introdurre questa tirannia  (2064) nella lingua, la quale essenzialmente non può sussistere senza una simile