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SCENA X

Lucilla e Claudio.

Lucilla. Cesare rifiutarmi?

Claudio. Augusta...
Lucilla. Ah. Claudio, or ch’è perduto il grado,
il titolo è di offesa e di tormento.
Claudio. Cosi parla Lucilla?
Lucilla. Cosi Cesare vuol col rifiutarmi.
Claudio. S’ei rinunzia al tuo letto,
scenda ancora dal trono. Oggi, tei giuro,
oggi Augusta sarai. Tutti possiedi
dell’esercito i cuori e della plebe.
Lucilla. Questo ingrato una volta ancor si tenti;
e ciò che amor mi toglie, amor mi renda.
Claudio. Poi, se le indegne fiamme ei non ammorza,
ciò che nega all’amor ceda alla forza.
Vago volto, chi ti sprezza
forse ancor si pentirá.
E ingiustizia ed è fierezza
non amar tanta beltá.

SCENA XI

Lucio Vero con guardie, Lucilla.

Lucio Vero, (alle guardie)

Qui mi si guidi il prigionier nemico.
Lucilla. Cesare!
Lucio Vero. Principessa.
Lucilla. Ti sorprende il mio arrivo?
Lucio Vero. Tu vieni...?
Lucilla. A udir dalla tua bocca istessa
l’offesa che mi fai nel tuo rifiuto.