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SCENA V
Berenice.
No, che amarti non voglio,
mostro crudel. Sposo, adorato sposo,
te solo amai; te solo
amerò finché viva; e se la morte
d’un affetto leal non tronca i nodi,
ti serberò l’affetto
anche dopo la morte,
e allor dirai: chi vide
piú casta amante e piú fedel consorte ?
Ho un sol core, una sol alma,
e il mio amore un sol sará.
Morirò, se la baldanza
d’un tiranno ancor mi tenta,
per onor della costanza,
per trofeo dell’onestá.
SCENA VI
Vologeso e Berenice.
VOLOGESO. Non è sazio il destino,
sposa, de’ nostri mali. Ancora in noi
v’ è qualche parte illesa
e tal che meritar può gli odi suoi.
Berenice. Sia la nostra costanza
suo rimprovero e scherno. Al fin stancarlo
può sofferenza e disarmarlo ancora.
Vologeso. Con occhio asciutto ognora
incontrai le sciagure. Una v’è al fine