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SCENA VII

Collinetta con veduta di mare in lontano; porte chiuse della cittá di-

rimpetto che poi si aprono.

Lucilla, Claudio e séguito di romani.
Claudio. Quanto, Augusta, qui molli
spirano Laure e quanto
son le spiagge fiorite, ameni i colli !
Lucilla. Parlano Paure e i liti
qui sol del mio piacer,
e par che tutto inviti
l’anima innamorata
a piú goder.
Claudio. Ecco Lucio, ecco Augusto.

SCENA VIII

Lucio Vero con séguito esce dalla cittá, e i suddetti.

Lucio Vero. Qual destin, principessa,

ti allontana da Tebro? A che de’ venti
t’espone all’ire il genitor sovrano?
Lucilla. Compie oggi l’anno appunto,
signor, de’ tuoi trionfi. A che si a lungo
fai che a quest’ermo lido
Roma invidi il suo eroe? Lá fosti atteso
dal senato e dal padre;
non dirò, dal mio cor. Teco egli venne,
pugnò coll’armi tue, co’ voti suoi,
testimonio fedel che la tua destra
emulava il poter degli occhi tuoi.
Lucio Vero. Vinsi, è vero; ma il vinto
era ancora a temersi; il mio soggiorno
ozio sembra a’ romani
ed a’ Parti è terror; la man che i vinse