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Eumeo. (ad Ulisse) Tronca gl’indugi. Ogni momento panni

che la tolga al gastigo
dovuto al lungo duol che per cotesto
tuo figlio ella ne fé’... Ma qui non veggo
Telemaco.
Ulisse. Ah, lo segui!
Temo il suo amor.
Eumeo. Tu resta e ad Astianatte
sollecita il suo fato, (parte)

SCENA IV

Andromaca, Astianatte e Ulisse.

Andromaca. Figlio, mio sol bene,

e mio solo dolor, se col prostrarme
al carnefice tuo pietá sperassi,
al suo piè mi vedresti
gittarmi ed irrigarlo
di lungo pianto; e a te direi: tu, germe
di tanti re, di tanti eroi, tu ancóra
supplice la man porgi,
né stimar vergognoso
ciò che fortuna a’ miseri prescrive.
Ma so che van sarebbe il prego e il pianto,
e in quel crudel piú cresceria fierezza.
Tu dunque in si rio passo
per quanto puoi... dirti volea... fa core
ma Andromaca non l’ha. Cedo al dolore.
Astianatte. Molto ho sinor taciuto, e lungamente
in me fremè natura.
Nel fior degli anni e appena
conosciuta la vita,
dover lasciarla aspro pareami e atroce