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Giulia. Tèma, in alma reai quanto sei fiera!

In si torbida procella
cerco invano amica stella,
non ho porto e non ho sponda.
Sol fra scogli ondeggio ed erro,
e dal legno, a cui mi afferro,
mi rispinge il vento e l’onda.

SCENA XIV

Alessandro, Marziano e Claudio.

Alessandro. Son teco. Ah, Marziano,

per racquistar la sposa
ecco aperta la via. Parli Sallustia,
e placata è la madre e lieto il figlio.
Marziano. Non parlerá. Sallustia è piú che scoglio
dal mar battuto e piú che rupe al vento.
Alessandro. Chi sa? Forse il mio amor ne avrá il trionfo?
Marziano. È nota al genitor l’alma ostinata,
e indegna del tuo amor sará l’ingrata.
Alessandro. Sia speme o inganno,
lieti pensieri,
voi dite all’alma
che non disperi.
Col darvi fede
scemo l’affanno,
né sento il danno
benché siate menzogneri.