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l’alma, s’agita il sangue, e gelo, e sudo;

che sará mai ?
Albina. Da questa
turba servile allontaniamci alquanto
onde alcun non ci ascolti.
Sali. ustia. O stelle! o Dei!
crescer possono ancora i mali miei?
(si ritirano in disparte e parlano sottovoce, poi Albina parte)

SCENA XI

Alessandro, Marziano e le suddette in disparte.

Alessandro. Molto del giorno ancor rimane, e ancora

spero placar la madre.
Marziano. E se costante
nell’ira ella persiste
ti accheta col mio esempio. Anch’ io son padre,
e del voler di lei pur mi fo legge.
Alessandro. Oh, fosse in me il tuo core!
Ma forse in tal disastro
abbiam tu piú virtude ed io piú amore.

SCENA XII

Giulia e i suddetti.

Giulia. Alla mensa, alla mensa! I gravi affetti

stien lungi e ilaritá condisca i cibi.
Alessandro. I miei laverá il pianto.
Giulia. (a Marziano) Duce, con noi ti assidi.
Marziano. Al grande onor sol tua bontá m’innalza.
Giulia. Ma Sallustia ritrosa
al ministero imposto? io non la veggo.