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Ma la mira una ghiandaia,
Ed ah, grida, ah non s’avvede,
Che costor le dan la baia?
VIII
Vidi Mopso (oimè! che al solo
Rimembrarlo inorridisco)
Vidi Mopso ir altra a volo,
Com’un drago, o un basilisco,
5Poi calò rapido al suolo,
E dicendò (ah non ardisco
Dir che disse) un cavriolo
Fe’ d’un ramo di lentisco.
L’incantata e strania belva
10Poi cavalca, e accesa il pelo
Furia ed urla e alfin s’inselva.
Atr’orror converse il Cielo,
Turbin rio spiantò la selva.
Deh che fa, Giove, il tuo telo?
IX
Senti, Elpin, quella cornacchia
Che mi canta a man sinestra
Su quell’erta rupe alpestra,
Quanto, ohimè, quanto ella gracchia!
5Vanne quatto in quella macchia
D’alta stipa e di ginestra,
E con sasso, o con balestra
Giù la gitta, e la spennacchia.
Poi tra’ rami alti l’intrica,
10E qui all’altre orrore apporte,
Quasi ancor tacendo dica,
Io cantar volea la sorte
Di Vallesio1 empia e nemica,
Ma cantai sol la mia morte.
X
Questa capra è la più smunta
- ↑ Vallesio Gareatico, nome pastorale ch’ebbe in Arcadia l’Autore.