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     10Chiuse, o gran Carlo, eccelse opre leggiadre
     Di te mi mostran se son larve, o inganno;
Chè non solo alte rocche e forti squadre,
     E lo scettro lasciotti, e il regio scanno,
     Ma ancor le auguste sue virtudi il Padre.


IX1


In questo apparve portamento altero
     Carlo, e tal fu l’acciar nudo che strinse,
     Tal il ricco lucente alto cimiero,
     Tal la forte lorica, onde si cinse;
5E tal fu l’animoso agil destriero,
     Cui premè il dorso, e alla battaglia spinse;
     Tal l’aspetto magnanimo e guerriero,
     Qual su la tela industre mano il pinse:
Quando fra il denso fumo e le faville2
     10L’Insubre donna involse, e il dito alzando
     A Manto fece la mortal minaccia;
E quando corse, e il campo ostil fugando,
     Coperse il Pian di mille morti e mille
     Colla vendettta, e col terrore in faccia.


FLORIDO TARTARINI.


I


Pietoso Nuotator, se di lontano
     Mira nell’onde un ch’alla morte è appresso,
     Si getta in quelle allor veloce anch’esso,
     E gli porge la forte amica mano.
5Ma dal periglio ei tenta trarlo invano;
     Anzi vien sì dall’altrui pondo oppresso,
     Che non potendo ricovrar sè stesso

  1. Per il Ritratto del medesimo.
  2. Nella guerra del 1733, in cui confederatosi colla Francia, e Spagna conquistò il Ducato di Milano.