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Che narreran tue gesta a parte a parte,
Volgeran gli occhi, ed i pensieri un giorno;
5Certo in veder, che qui fermo soggiorno
Virtù s’elesse, e crebbe ogni bell’arte
Diran: d’Italia in sì beata parte
Fece d’Augusto il secolo ritorno.
Ma quando udran, che alfin lo scettro al Figlio
10Tu cedesti, dicendo: or dolce affrena
Le Genti, e Dio sia teco, e il buon consiglio;
Indi con faccia intrepida serena
Da lui partisti: inarcheranno il ciglio,
O gran Vittorio, e il crederanno appena.
V1
Bel Bambin chi te non vede,
Nò, non sa che sia beltate:
A tue chiome crespe aurate
L’oro e ’l Sol suo pregio cede.
5Nel tuo cuor, come in sua sede,
Stassi Amor Pace Umiltate;
E le luci alme beate
Fan del Ciel sicura fede.
Quante volte ti rimira
10L’alma piena di vaghezza,
Tante volte arde e sospira.
Tante manca per dolcezza:
Bel Bambin chi te non mira
Nò, non sa che sia bellezza.
VI2
Bello è in cocchi per oro e per struttura
Rari con turba gir di servi intorno;
E di ricchi palagi il far soggiorno
Sott’aurei tetti e fra superbe mura;
5E bello è sangue trar da chiara e pura
Fonte, e di verd’età sul fresco giorno