Grazie seco, e in un con elle 60Allegrìa, che con lor sta.
Vedrai piani, vedrai sparte
Ville, e case a parte a parte 63Lungo il margine apparir:
E del calle ogn’aspro affanno
Per temprarti elle sapranno 66Il lor nome a te ridir.
E sapranti ancora elette
D’Amor vaghe canzonette 69Su la cetra accompagnar:
E i bei versi, onde Savona
Tanto grido ha in Elicona, 72Ed i tuoi forse cantar.
Ma nel Pò non tener fiso
Deh soverchio il vago viso, 75Onde tanti Amor ferì:
Splendon troppo i tuoi bei lumi:
Arser anco i freddi Fiumi 78Per minor bellezza un dì.
Ben è ver, che l’unto pino
Tosto il Veneto marino 81Pigro stagno solcherà:
Ed oh quale il Mar farassi,
Sù lui quando alto vedrassi 84Sfavillare tua beltà!
Le Nereidi in quel giorno
Al bel Legno liete intorno 87Sorgeranno a carolar:
E a suonar le torte conche
I Tritoni, e le spelonche 90Del mar tutte rallegrar.
Piagge, e lidi, ed acque e venti
Tanto allor lieti e ridenti 93Si mostraro, e forse più,
Quando l’alma Dea di Gnido
Fender l’onde, e al caro lido 96Approdar veduta fu.