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III1


Vivea contento alla capanna mia
     In povertate industre, in dolce stento;
     E perchè al canto, ed al lavoro intento
     Qualche fama di me spander s’udìa,
          5Vivea contento alla capanna mia.
Fatto perciò superbo io mi nutrìa
     D’un van desio d’abbandonar l’armento:
     Fui negli alti palagi, e in un momento
     Senza pregio restai, nè più qual pria
          10Vivea contento alla capanna mia.
Degli anni miei perdendo il più bel fiore,
     Il viver lieto, e la virtù perdei;
     L’ozio, la gola, e gli agi ebber l’onore,
          Degli anni miei perdendo il più bel fiore.
15Scorno e dolore i giorni tristi e rei
     Occupa alfine, e dico a tutte l’ore:
     Ah! s’io pover vivea, or non avrei
          Scorno e dolore i giorni tristi, e rei.


FRANCESCO PASSERINI.


I2


Udiste d’Austria il fato acerbo, e tristo,
     È gran terror, che per l’Italia corse
     Il dì, che pose empio Tiranno in forse
     Coll’Impero German la Fè di Cristo,
5Gran Re, l’udiste; e a nobil’ira misto
     Ardervi in fronte un bel desio si scorse:
     Volò questo a Leopoldo, e Voi precorse,
     E primiero pugnar per lui fu visto.

  1. Sonetto con intercalare.
  2. A Gio: III Re di Polonia per la liberazione di Vienna.