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III
Lidi beati, ove immortal si vede
La maestà, la libertà Latina:
Sponde felici, ove del Mar risiede
Madre d’Eroi, la Veneta Reina.
5Voi ferme basi alla Romana Sede:
Voi gran ripari all’Itala ruina:
Argini al Trace voi, Rocche alla Fede,
Cui vasta Terra, ed ampio Mar s’inchina.
Scogli non foste mai per mio periglio,
10E sparser gli Avi miei sul vostro lembo
Fregi d’onor col sangue e col consiglio.
Siatemi porto or che più soffia il nembo:
Debbonsi al patrio Suol l’ossa del Figlio:
Io nacqui e vissi, e vuò morirvi in grembo.
IV1
Quando Eugenio pugnò, del gran Clemente
Vologli al fianco la paterna idea;
Onde dal Vatican nell’Oriente
In aiuto de’ Figli egli accorea.
5Ella del Pio Campion la saggia mente
Di quel zelo infiammò, che l’accendea,
Forte cosí, che della man possente
Non sostenne il valor la turba rea.
Passò poi di Corcira al muro infranto,
10E provida soccorse a quel recinto
Colle preci, coll’armi, e col suo pianto.
Or se di palme e l’Austria, e l’Adria ha cinto,
E diè ai Regi gli acquisti, a i duci il vanto;
Sol col braccio di Dio Clemente ha vinto.
V2
Questi è il grand’Alessandro. Il ciglio inarca
Sulle membra incorrotto il Tempo istesso:
- ↑ Per la vittoria di Temisvar. Alla Santità di Clemente XI.
- ↑ Per la felice memoria di Alesandro VIII. S. P. trovato intatto nel Sepolcro.