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     Che si coprìa nella beltà dei fiore.
5Or le ferite intendi, ella rispose,
     Che fai nell’alme altrui, dal tuo dolore;
     Ben le pruove più crude, e insidiose
     Di quelle del tuo dito il nostro cuore.
Pur la tua spina a noi tu non iscopri;
     10E in paragon di questa Ape infedele,
     Più crudeltade e con più frode adopri.
Ci pungi a morte promettendo mele,
     E in rose di beltà tue punte copri;
     Ma l’inganno più bello è il più crudele.


ANDREA MAIDALCHINI.


I


Quand’io credea, che in me gli ardori intensi
     Fossero estinti, e ne gioiva il cuore,
     Venne furtivo il pargoletto Amore,
     E riaccese nel seno incendi immensi.
5E acciò saggia Ragion mai più non pensi
     Ad ammorzare il ravvivato ardore,
     L’empio in guardia vi pose il suo furore
     In compagnìa de’ contumaci sensi:
E se Morte talor vuol darmi aita,
     10Tosto porge il crudel breve ristoro,
     Che dà vigore all’alma egra e smarrita.
Così scherza il fanciul col mio martoro,
     Che sol per suo piacer mi serba in vita,
     Sicch’io vivo morendo, e pur non moro.


II


Levami in alto un mio pensier veloce
     L’origine a cercar del mio dolore,
     E veder parmi il faretrato Amore
     Sovra carro di fuoco andar feroce:
5E dietro lui seguir con volto atroce
     Spavento, gelosia, odio, o furore,