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     Alla futura autorità di Piero.
Mancava solo a pien per consolarmi
     Il poetico regno: Arcadi io spero,
     Vederlo oggi fondar sui vostri carmi.


VII


Alfin forte Ragione, e forte Sdegno,
     Dopo lungo lamento e lunga pena,
     Per aspra via deserta e d’orror piena
     M’han tratto fuor de l’amoroso Regno.
5Tal che m’appendo in voto il giogo indegno,
     E i rotti avanzi de la mia catena;
     Ed or ne porto al piede, al collo appena
     La livid’orma de l’antico segno.
Passa quell’empia; i ferri appesi vede,
     10L’appeso giogo riconosce, e ancora
     La mia novella libertà non crede.
Ma crederalla la Superba allora
     Che sivedrammi con sicuro piede
     Passarle innanzi, e del suo Regno fuora.


VIII1


La tua speranza, il tuo soccorso è nato,
     Bella saggia ed onesta alta Reina,
     Nato sotto l’augurio e sotto il fato
     Della temuta maestà Latina.
5Non agli agi, che merta il regio stato,
     Avvezzar dei la sua virtù bambina;
     Ma a quel rigor, con cui già fu educato
     Scipio, che mise l’Africa in ruina.
Fra gli elmi e l’aste nello scudo avito
     10Posi le membra, e chiuda le pupille
     A breve sonno con guerriero invito.
Così d’onor s’accendono faville,
     Così fu già da Tetide nudrito
     Per destino dell’Asia il fero Achille.

  1. A Clementina Sobieski Principessa Madre.