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Scettri corone e trionfale alloro
Sparsevi intorno alta real Fortuna.
5Vi feo l’aurea Ciprigna il bel lavoro
Di rosea guancia, e di pupilla bruna:
Stanvi le bionde Grazie e Amor fra loro:
Amor eroe la maestà v’aduna.
Or che scende Imeneo stan fissi in Voi
10Gli alti pensier delle grand’Ombre avite
E su’ pregi crescenti e vostri e suoi;
E le lucide lievi Alme spedite
Di quei, che non fur anche, Estensi eroi,
Volanvi intorno a domandar le vite.
GIULIO CESARE GRAZINI.
I1
Certo che il mio Cignan fu in Paradiso,
E nella luce dell’empireo regno
Tenendo il guardo immobilmente fiso,
Il gran color v’apprese, e il gran disegno;
5E le angeliche facce e gli atti e il viso
Di là ritrasse alzato oltre uman segno:
Che aver mai non potea d’altronde avviso
Di quel, che pinse, almo lavoro e degno.
Poichè in mirar le forme alte e leggiadre
10Di Lei, che in un dell’increato Nume
È sposa e figlia, e in un vergine e madre:
Rapito ogni intelletto, oltre il costume
Basso e mortal, delle superne squadre
Rimane assorto entro l’immenso lume.
II
S’Io per la via delle invisibl’Ombre
Variar potessi alle future genti,
- ↑ Per la cupola di Santa Maria del Fuoco di Forli dipinta dal cavalier Carlo Cignani.