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     Perde fra via pregiata margherita.
5Pallida, vergognosa e sbigottita
     Ei far non osa al Padre suo ritorno;
     E mira, e cerca, e chiama, e aspetta intorno
     Chi renda a lei la preda sua smarrita.
L’Umanitade al suo Fattor diletta,
     10Di mille adorna un dì doti leggiadre,
     Perdè la grazia infra le mille eletta.
Pianse, ed errò, ma una felice Madre
     Quella grazia ritrova e in sen ricetta,
     E a lei la rende; ond’ella torna al Padre.


CARLO GIUSTINIANI.


Senza che avessi aita o pur consiglio
     Vissi tra falsa speme, e certo pianto
     Colui seguendo, che con l’ozio accanto
     Ne suol formare, e che dell’ozio è figlio.
5E come cerca in fragile naviglio
     Nocchier per dubbio mar richezze, o vanto,
     E in lui la tomba ha col suo legno infranto
     Così, folle cercava il mio periglio.
Tal’era, e tale io sarei forse ancora,
     10Se rott’i lacci non volgeva il piede
     A questi boschi ove virtù dimora:
Boschi felici dove Apollo ha sede,
     Sdegnando i regii tetti, e dove ogn’ora
     L’invidia oppressa lacrimar si vede.


GIANNANTONIO GRASSETTI.1


V’accolse in pria d’ostro lucente e d’oro
     Sposi felici, altera augusta cuna;

  1. A Francesco III Duca di Modena, e Carlotta Aglae d’Orleans, in occasione delle loro nozze seguite l’anno 1720.