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XII1
Sposa, tu pensa a me, ch’a te pens’io:
Abbiam di Me Tu pena, Io di Te cura:
E come Dio di perderti ha paura,
Bramo paura in Te di perder Dio.
5Dammi dunque il tuo Cuore e prendi il mio,
Ch’Io sia di Te, Tu sii di Me sicura:
Onde al Fattor Tu sempre, io alla Fattura
Torniam, seguendo il natural desìo:
E mentre il Cuor ti toglio e ’l mio ti fido,
10E l’un dell’altro è guardia e prigioniero,
E Me con Te, e Te con Me divido:
Tu di Me, Io di Te siam piaga e arciero,
Tu di Me, Io di Te colomba e nido
E Tu mio solo, ed Io tuo sol pensiero.
XIII
Il tempo io son; spegni la face Amore,
E fa del mio trofeo spoglia il tuo strale;
Che la Ragione almen trovi il natale,
Tra ’l cener d’ogni secolo che muore.
5Beltà, grazia, virtù, possanza, onore
Son messe al fin del ferro mio fatale;
E di più regni il cenere non vale
(Miralo e piangi) a misurar poch’ore.
E se colà di Libica foresta
10Tra procelle di polve il Pellegrino
Trova naufragi in terra, e assorto resta;
Tu, che al periglio, Amor, già sei vicino,
Volgi le luci in questa polve, e in questa
Del Ciel, ch’è Patria tua, traccia il camino.
XIV
Fanciulla amante al Genitor gradita,
Per mostrar quanto è bella, uscita un giorno,
De’ tesori paterni il seno adorno,
- ↑ Parole di Gesù Cristo a Santa Caterina da Siena.