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    De i pensier, della speme, e de i desiri.
Ma che! Ad un lambo sol del viso adorno
     La Ragion fugge, e più crudi i martiri
     Fanno al mio sen col primo amor ritorno.


ANTONIO GALEANI.


Pur, Damon, te l’ho detto, e nulla valci;
     Or m’è pur forza infin, ch’io te l’additi:
     Mira quel capro con gli usati riti
     Là spampinarmi i più fecondi tralci.
5Con quanti denti egli ha, con tante falci
     La vita tronca a queste care viti;
     E perchè, per vietar discordie e liti,
     Nol guidi a ruminar erbette e falci?
Forse ch’a te del pampinoso Dio
     10Spiace il licor, che sì sovente storna
     Quel, benchè poco, ingegno tuo natio?
S’ei vi torna, Damon, s’egli vi torna,
     Possa veder a me le corna, s’io
     A te nol fo tornar senza le corna.


FRANCESCO MARIA GASPARRI


I1


Son già tre lustri (ah sian pur cento, e mille)
     Almo Nocchier, ch’alla gran nave imperi:
     Nè a lei spirar mai vidi aure tranquille,
     Nè sorger di men che cruciosi, e neri.
5Mugghiare il Suol, tremar Cittadi, e Ville
     Vidi, e morti cadere armenti interi;
     E seminando belliche faville
     Su i nostri campi errar Duci, e Guerrieri.

  1. Alla Santità di Nostro Sig. Papa Clemente XI in occasione della vittoria al Savo.