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     Ma sembra immortal cosa, e non più vista.
E tutto il regno degli Eletti, in cui
     Beata ascende, si rallegra in vista
     D’esser fatto più bel dagli occhi suoi.


XVI1


Ogni qualvolta io veggio lieto e adorno
     Di fiori il prato e l’arboscel di fronda:
     Ogni qualvolta a queste piaggie intorno
     Dolce mormora l’aura, è dolce l’onda:
5Parmi veder l’alto immortal soggiorno,
     Dove reo l’Uom divenne e la profonda
     Aspra memoria dell’antico scorno
     Fe che il cor si contristi e si confonda.
Ma poi pensando che alla colpa e al duolo
     10Dovea Maria por fine, e che di lei
     Così fu degno il Mondo, io mi consolo:
E dico: Adam, quasi lodar ti dei
     Del tuo folle desio, se per lui solo
     Bella cagion della gran Donna sei.


XVII


Bella cagion della gran Donna sei
     La qual col piè vendicatore opprime
     L’angue superbo, e così va sublime,
     Che tutti ricompensa i danni miei.
5Ve’ come sciolta da’ tuoi lacci rei
     Poggia del Cielo alle superbe cime,
     E all’apparir di sue bell’orme prime
     Iddio rimansi in signoria di lei.
Amore applaude all’alta Vincitrice,
     10E seco la conduce al sommo trono
     Perchè sia detta in ogni età felice:
Ed ella lieta dell’eccelso dono
     A te si volge, e ti consola, e dice:
     Senza il tuo fallo io non sarei qual sono.

  1. In lode della stessa co’ segg.