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IX |
se Giuseppe Gozzadini, come fautori della Virtù, onorarono frequentemente il Zappi della loro benignissima confidenza, ora in città, ora nelle loro delizie d’Albano e Frascati, ora nelle domestiche private Assemblee, e massime nelle pubbliche Ragunanze, al gran Palazzo della Cancellaria Apostolica, conservando mai sempre l’Eminent. Ottoboni il suo umanissimo paterno amore verso la sua tanto divota, ed eternamente obbligata Arcadia, nata in tempo del Pontefice suo zio Alessandro VIII, ed indi accresciuta, ed illustrata con atti d’una veramente eroica munificenza e generosità sua propria, e connaturale dell’Eccellentissima Casa Ottoboni. Fra le altre Feste e Ragunanze fatte con solenne magnifica pompa da S. E., è rimarcabile quella, che fece nel detto Palazzo la sera delle Calende d’Agosto l’anno 1701, festa volgarmente detta il Ferragosto, ove unitamente dal Zappi e Crescimbeni Custode Generale di Arcadia fu recitata un’Egloga di nuova invenzione intitolata parimente il Ferragosto, in cui si loda la magnificenza e virtù di detto Porporato.
Oltre l’esercizio delle belle Lettere, impiegò il Zappi anche lodevolmente il talento nell’Accademia de’ Concili fondata nel Collegio di Propaganda Fide, in cui lesse in vari tempi molte erudite Dissertazioni sì di materie Conciliari, che di Dogmatiche, e d’Istoria Ecclesiastica. La maggior gloria però che gli fruttasse da tutte le sue occupazioni era quella, che ritraeva dalle Lettere amene, nelle quali niuno in Roma ed in Italia al suo tempo trovossi eguale. In testimonio di che ne fanno ampia menzione gli eruditissimi Muratori nel Trattato della perfetta Poesia, e nelle Notizie Istoriche degli Arcadi morti, nel primo Tomo: nel Giornale 34 de’ Letterati Art. 9, e ne’ Saggi de’ letterari Esercizi de’ Filargiti nel Lib. 2 Lez. 42