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E chiamo quei, che dopo noi verranno,
     10Che guardin fisso i duo vaghi sembianti,
     Se di fiamma sublime arder vorranno;
Nè sien mai stanchi di tenere innanti
     Quelle due vaghe idee, che in lor vedranno
     Lo specchio degli Amori, e degli Amanti.


MICHEL BRUGUERES.


I1


Tu, che dal freddo polo al polo adusto
     Gran monarca trionfi, e gran guerriero,
     Ch’hai per scettro temuto il brando augusto,
     E del Mondo ogni parte hai per impero;
5Deh perchè contend’oggi il tuo pensiero
     Col pescator di Roma un lido angusto?
     Ferma, o Gallo immortal, che non è giusto
     Di far, che pianga, or ch’innocente è Pietro.
Se gl’arbìtri del Mondo il Ciel, ch’è pio,
     10A te donò, perchè donar non puoi
     Poca parte di Roma al Cielo, a Dio?
Se pur parte di Roma in Roma vuoi,
     Ti basti il Campidoglio: ah non s’udìo,
     Che altra parte di Roma abbian gli Eroi.


II


Vidi l’uom come nasce, e chi sostiene
     Del freddo cranio il necessario ardore,
     D’onde i nervi ramosi uscendo fuore
     Son delle membra mie salde catene.
5Vidi per quali strade il sangue viene
     Nella fucina a ribollir del core,
     E per l’arterie il conservato umore
     Con perpetuo girar torni alle vene.

  1. A Luigi XIV. quando pretendeva la franchigia in Roma.