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III
Vidi (ahi memoria rea delle mie pene!)
In abito mentito io vidi Amore
Ampio gregge guidar, fatto pastore,
Al dolce suon delle cerate avene.
5Il riconobbi all’aspre sue catene
Ch’usciano un poco al rozzo manto fuore;
E l’arco vidi che il crudel signore
Indivisibilmente al fianco tiene.
Onde gridai: Povere greggi! ascoso
10Il lupo in vesta pastoral fuggite,
Pastor, fuggite il suono insidioso.
Allora Amor: Tu, che le insidie ordite
Scopristi, ed ami sì l’altrui riposo,
Tutte prova in te sol le mie ferite.
IV
Poichè di nuove forme il cuor m’ha impresso,
E fattol suo simil la mia Nicea
Con uno sguardo, onde non sol potea
Far bello un cor ma tutto ’l mondo appresso,
5Da quel letargo, ove pur dianzi oppresso
Dalle fallaci brame egro giacea,
Si scuote sì, così s’avviva e bea,
Che a chi ’l conobbe più non par quel desso
Fortunato mio cor, più quel non sei:
10E salendo per l’orme degli eroi,
Stai per nuova virtù non lunge ai Dei.
Gentilezza e valor son pregi tuoi:
Nè già te lodo, anzi pur lodo lei,
E solo in te l’opra degli occhi suoi.
V
Tra i lascivi piacer dell’empia Armida
Giace in ozio avvilito il buon Rinaldo:
Ed ei, ch’,in guerra fu sì ardito e baldo,
Or torpe in sen d’una fanciulla infida.