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30 | Naja Tripudians |
dico a combattere e curare i casi di febbre tropicale e d’insolazione, egli da qualche tempo si sentiva assalito da un’inquietudine strana e febbrile. Era questa una febbre morale quanto fisica. Severamente allevato da suo padre, pastore evangelico scozzese, egli era di natura e per volontà casto di corpo e puro di pensieri. Ma ecco che verso sera, nell’ora di pace dopo la torrida giornata, sdraiato nell’amaca e gustando la fresca brezza del mare che sollevava la tenda della sua casupola, questa irrequietezza, questa tensione di nervi lo assaliva invincibile.
Davanti ai suoi occhi socchiusi ondeggiavano allora delle figure femminili. Talvolta era il ricordo di qualche sua bionda connazionale lontana; ma più spesso lo ossessionava la visione di qualche bruna indiana intravveduta lungo il giorno, sulla spiaggia o nella città vicina. Questi pensieri gli davano un vago senso d’inquietudine e di desiderio.
E quasi sempre, in quell’ora del tramonto, passava davanti al suo bungalow, rapida e silenziosa come un’ombra, una donna sconosciuta.
Alta, snella, velata di un manto azzurro che le copriva il capo, le ombreggiava il volto, e le