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14 Naja Tripudians


sotto gli alberi rosseggianti e in parte già sfrondati, — a che cosa serve ch’io sia dottore, se non posso assistere nell’ora del suo spasimo la creatura a me più cara? Se non posso lenire le sue sofferenze?

E pensò che se pure, come marito, non poteva assistere nel parto sua moglie, avrebbe pur potuto starle vicino, farle respirare un po’ di cloroformio nelle crisi del massimo dolore....

Ma poi si disse che il vecchio Williams era geloso delle sue pazienti e non avrebbe tollerato la menoma intromissione, neppure quella del marito.

E continuando la sua strada, umiliato, pensava di sè: che razza di dottore era mai? Che dottore inutile e grottesco! Specialista di malattie tropicali qui, in un paesello nordico dell’Inghilterra, dove il sole si vedeva un giorno su dieci! Che ironia saper curare i casi d’insolazione e di colera asiatico! Essersi specializzato negli studi dell’elefantiasi e della lebbra, nelle cure dei veleni ofidici di vipere e di naie!... Ah! meglio se fosse rimasto laggiù nelle Indie, solitario naufrago della vita sulle torride e desolate coste del Malabar, tra i soldati e i negri; meglio se non fosse tornato qui nel suo paese