Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/107


Naja Tripudians 103

«Grazie! grazie! grazie!... Leslie sta meglio.

«Chissà, chissà che non siate stata voi, zia Marianna, che colle vostre preghiere avete salvato la vita a Leslie?... E anche a papà — perchè se le accadeva qualche cosa, egli certo moriva! E anche a me, poichè senza di loro due io non vorrei nè potrei esistere.

«Sapete che cos’è Leslie per noi? È tutta la nostra vita. Noi tre esistiamo — papà, Jessie ed io — per la piccola Leslie soltanto. Quando parliamo di lei non diciamo neppure il suo nome. Diciamo: «Dov’è?... Cosa fa?...» È sottinteso che si parla sempre di lei.

«Ella cresce e fiorisce così pura, così radiosa e traslucente, così lattea e luminosa, da parer quasi evanescente.... E noi pensiamo: Non è possibile che sia nostra, proprio nostra, una creatura così eterea, così vaporosa!... E non si osa mai dirle il bene che le si vuole. Non so perchè.... come per una specie di timidezza.

«D’altronde, come dirglielo? Come andare da lei a dirle: — Leslie! Io ti amo tanto che vorrei morire per te? — Che impressione le